_Polo scolastico di Norcia (PG)
Il pensiero che ha guidato il progetto è stato il ricomporre un sistema di edifici secondo una matrice che li riannettesse al sistema della città esistente, come una naturale riaggregazione di elementi secondo configurazioni spaziali in continuità con le forme del centro di urbano. Quindi non insediare ma ricomporre individuando quali cardini il sistema urbano esistente, le sue traiettorie, i suoi punti di vista, le sue geometrie; ricomporre una morfologia naturale dell’area i cui caposaldi geometrici e spaziali siano gli elementi preesistenti ovvero l’edificio scolastico interno all’area, l’edicola votiva, gli accessi da Via della Stazione, da Porta Ascolana. Operando su questa scala di lettura degli edifici di tipo urbano e caratteristica della città storica, si ottiene una logica insediativa che rende aree ed edifici connessi in un’unica sequenza spaziale logica insediativa e spaziale, in un unico discorso di volumi che prendono vita dalla comunità che li anima poiché in essi vi riconosce non contenitori di funzioni ma dei luoghi. Le architetture scolastiche e sportive perdono la loro scala di edificio e diventano un brano città con la sua comunità.